Scultura in ceramica smaltata e dipinti, di Guido Cacciapuoti, "Tigre", Epoca '900, firmato

Epoca: Primi '900 Misure:  H 16,5 x L 60 x P 17 cm
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Scultura in ceramica smaltata e dipinti, di Guido Cacciapuoti, "Tigre", Epoca '900, firmato

Bella scultura in ceramica smaltata di Guido Cacciapuoti, raffigurante una tigre in tutta la sua bellezza;
Firma sul fondo in pasta
Epoca primi del '900

Misure: H 16,5 x L 60 x P 17 cm

Biografia
La fabbrica 'Ceramiche artistiche Cacciapuoti' fu fondata da Cesare Cacciapuoti, a sua volta figlio di maestri maiolicari campani. Il figlio, Giuseppe Cacciapuoti (1828/1896), che come lavoro faceva l'incisore di cammei e si appassionò alla ceramica quando sposò la figlia di Giovanni Mollica, ereditò la fabbrica nel 1880, anno in cui espose le sue opere a Torino e Milano, mentre Ettore, il fratello di Giuseppe, che anche lui lavorava nella ditta, presentò le sue opere nel 1889 all'Esposizione di Parigi.
I suoi figli di Giuseppe, Ettore e Guglielmo, aprirono la fabbrica Cacciapuoti che è stata una fra le più note nell'ultimo ventennio dell'ottocento per la sua produzione di figure femminili e di vasellame ma abbiamo poca documentazione a proposito: sappiamo che i fratelli Cacciapuoti  con le loro produzioni spesso vinsero premi e medaglie alle varie esposizioni nazionali.
Intanto Cesare Cacciapuoti, il terzo figlio del capostipite Giuseppe, mentre i due fratelli avviano in proprio la fabbrica prima descritta, si associa ad un fabbricante di stoviglie già attivo a Napoli, lo Schioppa, e con lui dà l'avvio ad una produzione di oggetti più minuti, detti statuine-giocattolo, che rispondevano maggiormente alle esigenze della piccola borghesia napoletana. Nei primi decenni del nostro secolo, Cesare Cacciapuoti si sposta a Milano dove i suoi due figli, Mario e Guido aprono nel 1927, associandosi con Angelo Bignami, un interessante manifattura denominata Grès d'arte Cacciapuoti successivamente divenuta la Ceramiche e grès d'arte Cacciapuoti. 
Tra il 1931 e il 1943 producono innovativi modelli di animali e di figurine femminili che corrispondono al gusto art dèco dell'epoca. A causa della guerra la produzione si ferma dal 1943 al 1945 per riprendere nel 1946. Questa manifattura, tra alterne vicende, ha continuato a lavorare fino agli anni 70.

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